Italia 2008
90 minuti
Piccolo film milanese prodotto all’ interno di un’ iniziativa educativa, vincitore a Cannes 08 del Gran Prix Ecran Juniors, il concorso parallelo riservato al cinema per ragazzi
Tre storie diverse e intrecciate, due di adolescenti, una del loro insegnante
Il tuo film parla della vita degli adolescenti, e per questo è stato paragonato a La Classe di Laurent Cantet. entrambe le pellicole sono accomunate anche dall’uso di attori non professionisti. Cantet ha già detto che La Classe non avrebbe potuto essere girato con “materiale umano” diverso; e Diari, invece?
Partendo da spunti simili, La classe e Diari sono di fatto due film diversissimi.
La Classe è un film con un’impostazione documentaristica e di certo non avrebbe avuto senso mettere in scena quel tipo di operazione con degli attori professionisti. Al contrario Diari è un film che prendendo spunto da una ricerca quasi documentaristica finisce per essere un prodotto di finzione più tradizionale e in questo senso degli attori non professionisti hanno dovuto cercare di esserlo. Sta dia fatto che in ambedue i casi l’apporto degli attori, e quegli specifici attori, è stato fondamentale rispetto alla qualità del risultato finale.
Diari sembra discutere molto il rapporto fra padri e figli/e…
In maniera programmatica, tutti i profili dei personaggi sono centrati attorno alla figura del padre: assente nel primo episodio, presente e impositivo nel secondo. Ma in realtà anche il terzo episodio è centrato su una figura di padre, un padre putativo, ovvero una figura al di fuori della famiglia di origine che però assolve quel ruolo di iniziazione alla vita adulta che tradizionalmente assolveva la figura paterna. Parlando di adolescenti inevitabilmente si finisce per parlare anche di famiglia, una realtà quanto mai in crisi in Italia, eppure imprescindibile” (intervista al regista).