Vincitori e vinti di Stanley Kramer

USA, 1961

178 minuti

Uno dei processi per “crimini contro l’umanità”, tenuto nel ’48 a Norimberga, quando già imperversava la guerra fredda. Aiutato da una sceneggiatura di ferro e da uno staff d’attori eccezionali (tra i quali spicca Judy Garland in una breve parte) è tanto un’accusa al passato quanto un invito per il futuro, il film nasce infatti (e si sente) in clima kennediano, e auspica una civile coesistenza con l’est. Un solido mestiere presiede alla complessità della vicenda, troppo scolastica, forse, e che oggi è impossibile vedere senza pensare ad altri crimini, sopravvenuti nonostante la coesistenza. (di Georges Sadoul)

In Vincitori e vinti Stanley Kramer si rifà a una struttura narrativa e spettacolare, quella del film processuale e giudiziario, tra le più fruste e convenzionali delle molte che Hollywood ha elaborato in tanti anni di storia. Ma uno schema così scontato e consunto acquista qui una rinnovata forza di attrazione e di stimolo alla luce del nucleo ideale che sostiene e dà un senso alla meccanica narrativa, e il procedimento giudiziario si trasforma così in un appassionato dibattito etico-politico che non nasce da una astratta nobiltà morale, ma da esigenze e problemi vivi del presente. (di Adelio Ferrero, Cinema Nuovo)